Lavoro da remoto e ambiente: quale più sostenibile
Questo studio è apparso su
8.9.2023
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Lavoro da remoto e ambiente: è più sostenibile lavorare da casa o in ufficio?

Lavori da remoto o in ufficio? Quale pensi che sia la modalità di lavoro più ecosostenibile? Vuoi sapere come diminuire le tue emissioni? Ottimo, allora questo è l'articolo che fa per te!
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In questo articolo
1. Lavoro in ufficio
2. Lavoro da remoto
3. Scarica l'infografica gratuitamente

Sempre più aziende negli ultimi anni hanno deciso di introdurre la possibilità per i propri dipendenti di lavorare da casa. Nelle PMI italiane, si stima che siano circa la metà i dipendenti che hanno la possibilità di lavorare da remoto

Anche se questa modalità di lavoro è inizialmente stata introdotta in modo forzato a causa della pandemia, molte aziende hanno deciso di mantenerla o introdurla per la prima volta. Questo perché porta con sé numerosi vantaggi, soprattutto dal punto di vista delle emissioni ambientali.

Ma quanto impatta esattamente lavorare da remoto piuttosto che in ufficio? A quali condizioni? In questo studio troverai le risposte a queste domande, con qualche consiglio aggiuntivo su come ridurre le emissioni mentre lavori.

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Lavoro in ufficio

Chiaramente, se vai a lavorare ogni giorno in ufficio, la causa principale della produzione di emissioni è l’utilizzo dei mezzi di trasporto per raggiungere il posto di lavoro.

Il pendolarismo è infatti responsabile di ben il 64,1% delle emissioni totali che si producono lavorando in ufficio. Seguono in ordine il riscaldamento delle case, l’illuminazione, il riscaldamento dell’ufficio e l’utilizzo dei PC.

Come puoi fare quindi per ridurre le tue emissioni? Ecco 3 consigli che puoi applicare subito:

  • vai in ufficio a piedi o in bici quando possibile, oppure utilizza i mezzi pubblici. Se l’ufficio si trova lontano da casa, valuta di fare solo un tratto in macchina e di prendere i mezzi appena possibile;
  • chiedi che siano introdotte iniziative di car sharing per i dipendenti, o prendi l’iniziativa e organizzati in autonomia con i tuoi colleghi per andare a lavoro insieme;
  • riduci le e-mail, gli allegati e le call con la webcam accesa. Visto che sei in ufficio, approfittane per fare le riunioni in presenza.

{summary#bullet-2}

Lavoro da remoto

Vediamo ora come cambiano le tue emissioni se lavori da remoto, in particolare nel caso in cui si esclude del tutto la possibilità di andare in ufficio.

Pensa che un’azienda che non dispone di un ufficio fisico può risparmiare fino al 48% delle proprie emissioni

Quindi sì, alla domanda: “È più sostenibile lavorare da casa o in ufficio?”, la risposta è: senza dubbio la prima opzione. 

In questo caso sono solo tre i fattori che incidono sulla produzione di emissioni:

  • l’illuminazione dell’abitazione, che costituisce il 58,8% delle emissioni totali;
  • il riscaldamento;
  • l’uso del PC.

Ed ecco a te altri 3 semplici consigli per aiutarti a diminuire le tue emissioni:

  • valuta di abbassare la temperatura di 1 o 2 gradi. Puoi optare per un maglione in più (o una bella coperta morbida sulle gambe);
  • tieni le luci accese solo nella stanza in cui lavori;
  • opta per call senza video ed evita allegati troppo pesanti nelle e-mail.

Abbiamo visto alcune differenze sul consumo di CO2 in due casi: il caso in cui si lavora esclusivamente in ufficio e il caso in cui si lavora esclusivamente da casa.

Ma sappiamo che c’è un’altra opzione molto diffusa: il lavoro ibrido.

In questo caso si ha la possibilità di scegliere se lavorare da casa o se andare in ufficio, magari scegliendo di fare 50% uno e 50% l’altro.

Sei curioso di sapere come cambiano le tue emissioni lavorando in modalità ibrida? Vorresti avere più consigli su come diminuire le tue emissioni e molti più dati a riguardo?

Allora scarica gratis il position paper di Up2You, in cui troverai ulteriori dati e consigli riguardanti tutte e tre le modalità di lavoro: 100% ufficio, 100% lavoro da remoto e lavoro ibrido.  

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Sempre più aziende negli ultimi anni hanno deciso di introdurre la possibilità per i propri dipendenti di lavorare da casa. Nelle PMI italiane, si stima che siano circa la metà i dipendenti che hanno la possibilità di lavorare da remoto

Anche se questa modalità di lavoro è inizialmente stata introdotta in modo forzato a causa della pandemia, molte aziende hanno deciso di mantenerla o introdurla per la prima volta. Questo perché porta con sé numerosi vantaggi, soprattutto dal punto di vista delle emissioni ambientali.

Ma quanto impatta esattamente lavorare da remoto piuttosto che in ufficio? A quali condizioni? In questo studio troverai le risposte a queste domande, con qualche consiglio aggiuntivo su come ridurre le emissioni mentre lavori.

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Lavoro in ufficio

Chiaramente, se vai a lavorare ogni giorno in ufficio, la causa principale della produzione di emissioni è l’utilizzo dei mezzi di trasporto per raggiungere il posto di lavoro.

Il pendolarismo è infatti responsabile di ben il 64,1% delle emissioni totali che si producono lavorando in ufficio. Seguono in ordine il riscaldamento delle case, l’illuminazione, il riscaldamento dell’ufficio e l’utilizzo dei PC.

Come puoi fare quindi per ridurre le tue emissioni? Ecco 3 consigli che puoi applicare subito:

  • vai in ufficio a piedi o in bici quando possibile, oppure utilizza i mezzi pubblici. Se l’ufficio si trova lontano da casa, valuta di fare solo un tratto in macchina e di prendere i mezzi appena possibile;
  • chiedi che siano introdotte iniziative di car sharing per i dipendenti, o prendi l’iniziativa e organizzati in autonomia con i tuoi colleghi per andare a lavoro insieme;
  • riduci le e-mail, gli allegati e le call con la webcam accesa. Visto che sei in ufficio, approfittane per fare le riunioni in presenza.

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Lavoro da remoto

Vediamo ora come cambiano le tue emissioni se lavori da remoto, in particolare nel caso in cui si esclude del tutto la possibilità di andare in ufficio.

Pensa che un’azienda che non dispone di un ufficio fisico può risparmiare fino al 48% delle proprie emissioni

Quindi sì, alla domanda: “È più sostenibile lavorare da casa o in ufficio?”, la risposta è: senza dubbio la prima opzione. 

In questo caso sono solo tre i fattori che incidono sulla produzione di emissioni:

  • l’illuminazione dell’abitazione, che costituisce il 58,8% delle emissioni totali;
  • il riscaldamento;
  • l’uso del PC.

Ed ecco a te altri 3 semplici consigli per aiutarti a diminuire le tue emissioni:

  • valuta di abbassare la temperatura di 1 o 2 gradi. Puoi optare per un maglione in più (o una bella coperta morbida sulle gambe);
  • tieni le luci accese solo nella stanza in cui lavori;
  • opta per call senza video ed evita allegati troppo pesanti nelle e-mail.

Abbiamo visto alcune differenze sul consumo di CO2 in due casi: il caso in cui si lavora esclusivamente in ufficio e il caso in cui si lavora esclusivamente da casa.

Ma sappiamo che c’è un’altra opzione molto diffusa: il lavoro ibrido.

In questo caso si ha la possibilità di scegliere se lavorare da casa o se andare in ufficio, magari scegliendo di fare 50% uno e 50% l’altro.

Sei curioso di sapere come cambiano le tue emissioni lavorando in modalità ibrida? Vorresti avere più consigli su come diminuire le tue emissioni e molti più dati a riguardo?

Allora scarica gratis il position paper di Up2You, in cui troverai ulteriori dati e consigli riguardanti tutte e tre le modalità di lavoro: 100% ufficio, 100% lavoro da remoto e lavoro ibrido.  

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