La parità di genere è uno dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDG n.5) e rappresenta anche il cuore della missione 5 del PNRR italiano.
Tra questi, la certificazione UNI/PdR 125:2022 fornisce linee guida precise per costruire un sistema di gestione dedicato alla parità di genere, capace di trasformare principi e valori in pratiche aziendali misurabili.
Oggi l’impegno delle organizzazioni su temi come diversità, inclusione ed equità non è più solo una scelta etica, ma un vero e proprio fattore competitivo. Le persone sono infatti più propense a fidarsi e a consigliare un brand quando percepiscono che questo agisce in maniera inclusiva e responsabile.
In questo scenario, ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 significa non solo adeguarsi a standard riconosciuti a livello nazionale ed europeo, ma anche investire in reputazione, performance e sostenibilità sociale.
In questo articolo esploreremo in dettaglio cos’è la certificazione UNI/PdR 125:2022, come ottenerla e quali vantaggi porta alle aziende. Cominciamo!
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Cos’è la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere
La UNI/PdR 125:2022 è la prassi di riferimento che definisce criteri e linee guida volte a promuovere la parità di genere all’interno delle organizzazioni.
Questo strumento ha l’obiettivo di superare stereotipi e discriminazioni, accompagnando le aziende in un processo di trasformazione culturale verso un ambiente di lavoro più inclusivo, equo e rispettoso delle competenze di tutte le persone.
Introdotta in accordo al Decreto Bonetti del 29 aprile 2022, la UNI/PdR 125:2022 è stata riconosciuta come il documento di riferimento per la certificazione nazionale sulla parità di genere prevista dal PNRR. L’ottenimento della certificazione consente alle imprese non solo di valorizzare il proprio impegno sul tema, ma anche di accedere a vantaggi concreti come sgravi sui contributi previdenziali.
Ottenere la certificazione significa impegnarsi su fronti concreti come:
- equità retributiva tra uomini e donne,
- parità di accesso alla formazione e alle opportunità di carriera,
- attenzione alle politiche di conciliazione vita-lavoro e genitorialità,
- costruzione di un ambiente di lavoro inclusivo e sicuro.
Il documento richiama inoltre i principi della UNI ISO 30415:2021 “Gestione delle risorse umane – Diversità e inclusione”, inserendo la parità di genere in un quadro più ampio di sostenibilità sociale e competitività.
In questo modo, la UNI/PdR 125:2022 non rappresenta soltanto una certificazione, ma un percorso virtuoso di crescita e un’opportunità per le imprese di migliorare le proprie performance, attrarre talenti, contribuire a una società più equa e ottenere un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza.

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A chi si rivolge la UNI/PdR 125:2022
La certificazione UNI/PdR 125:2022 si rivolge a tutte le organizzazioni, pubbliche e private, indipendentemente da dimensione, settore o forma giuridica, che desiderano promuovere un ambiente di lavoro equo, inclusivo e rispettoso della diversità di genere.
Si tratta di uno strumento volontario, ma particolarmente consigliato alle imprese che vogliono rafforzare le proprie politiche interne di sostenibilità sociale, migliorare le pratiche di inclusione, garantire equità retributiva e favorire una reale conciliazione tra vita privata e professionale.
Sono escluse dalla certificazione le partite IVA senza addetti mentre è auspicabile che consorzi, reti d’impresa o general contractor adottino la prassi e la richiedano anche ai propri partner e fornitori, favorendo così una diffusione più ampia dei principi di parità.
In questo modo, la certificazione non si limita a essere un riconoscimento formale, ma diventa un motore di cambiamento organizzativo capace di generare valore sociale, economico e reputazionale per l’impresa e per la collettività.
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Come ottenere la certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022
Per ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 sulla parità di genere, le organizzazioni devono adottare un Sistema di gestione per la parità di genere, che può essere integrato con altri sistemi già presenti in azienda. Questo sistema permette di strutturare politiche e processi in linea con i principi della prassi, garantendo un approccio concreto e misurabile.
La certificazione viene rilasciata da organismi di certificazione accreditati, a seguito di un audit che comprende:
- verifiche documentali,
- controlli in sede sull’applicazione delle misure adottate,
- revisione tecnica conclusiva.
La UNI/PdR 125:2022 definisce inoltre una serie di Key Performance Indicator (KPI) che misurano il livello di inclusione e parità in azienda, suddivisi in 6 aree di valutazione:
- cultura e strategia;
- governance;
- processi di gestione delle risorse umane;
- opportunità di crescita e inclusione delle donne;
- equità retributiva di genere;
- tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Ogni area ha un peso percentuale specifico che contribuisce al punteggio complessivo. Per ottenere la certificazione, l’organizzazione deve raggiungere almeno il 60% del punteggio previsto, dimostrando di aver intrapreso un percorso strutturato e monitorabile verso la parità di genere.
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Quanto dura la certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022
La certificazione UNI/PdR 125:2022 ha una validità di tre anni. Una volta ottenuto il certificato, l’organizzazione deve sottoporsi a audit di sorveglianza annuali (detti anche di mantenimento), svolti dall’ente di certificazione accreditato.
Queste verifiche hanno lo scopo di:
- garantire la conformità costante del sistema di gestione per la parità di genere,
- monitorare l’applicazione concreta delle politiche adottate,
- promuovere un percorso di miglioramento continuo nelle pratiche aziendali.
Al termine del triennio, l’azienda che intende mantenere la certificazione dovrà affrontare un processo di rinnovo, con un audit completo che confermi i progressi realizzati e la solidità del proprio impegno verso la parità di genere.
In questo modo, la certificazione non è soltanto un riconoscimento formale, ma diventa uno strumento che stimola l’organizzazione a crescere costantemente e a consolidare il proprio valore sia all’interno che all’esterno.

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I 5 vantaggi per le aziende nell’ottenere la certificazione sulla parità di genere
La certificazione UNI/PdR 125:2022 rappresenta molto più di un riconoscimento formale: è uno strumento strategico che unisce benefici economici, organizzativi e reputazionali, contribuendo a rendere le imprese più competitive e responsabili.
Vediamo i principali vantaggi per le organizzazioni che scelgono di certificarsi.
1. Benefici economici e sgravi contributivi
Le aziende private certificate possono accedere a un bonus contributivo sul versamento dei contributi previdenziali complessivi a carico del datore di lavoro. L’esonero, applicato su base mensile, è pari fino all’1% del dovuto, con un tetto massimo di 50.000 euro annui per azienda.
2. Punteggi premiali per bandi e appalti pubblici
Le organizzazioni certificate ottengono punteggi aggiuntivi nella valutazione di progetti finanziati con fondi nazionali ed europei e nei bandi pubblici. Questo consente di aumentare le possibilità di successo e di accedere con priorità a finanziamenti e opportunità di investimento.
3. Rafforzamento della reputazione e del brand
Promuovere la parità di genere significa comunicare impegno concreto verso i valori di inclusione e responsabilità sociale. Le aziende che adottano politiche inclusive migliorano la propria immagine presso stakeholder, clienti e dipendenti, rafforzando la fiducia e la credibilità del brand.
4. Maggiore competitività e performance aziendale
Le imprese che investono nella parità di genere non solo riescono ad attrarre e trattenere talenti qualificati, ma sviluppano anche un ambiente di lavoro più stimolante e innovativo. Questo approccio si traduce in una gestione più efficace, in una maggiore capacità di affrontare le sfide del mercato e in un miglioramento complessivo delle performance aziendali.
5. Allineamento a normative e strategie nazionali ed europee
La certificazione supporta le aziende nell’adeguamento alle normative (come la Legge n.162/2021 sulla parità salariale e la rendicontazione obbligatoria per aziende oltre i 50 dipendenti) e si inserisce nel quadro della Strategia Nazionale per la Parità di Genere 2021-2025 e della Gender Equality Strategy europea 2020-2025.