Cos’è l’economia circolare e come può portare dei vantaggi concreti alle aziende

In questo articolo
Cos’è l’economia circolare
Economia lineare vs economia circolare
I 5 principi dell’economia circolare
Le 3 R dell’economia circolare
I 6 vantaggi per le aziende nell’avviare un percorso di economia circolare
Cosa sta facendo l’UE per promuovere l’economia circolare?
Up2You Talks: scopri come l’economia circolare può trasformare il tuo business
Scritta economia circolare su sfondo verde e simboli attorno
Scritto da
Andrea Fumero
Aggiornato al
15.5.2025

Nel 2022 in Italia sono stati prodotti circa 493 kg di rifiuti per abitante, un dato leggermente migliore rispetto alla media europea di 513 kg per abitante. Eppure, guardando al contesto complessivo dell’Unione Europea, la cifra è significativa: oltre 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti generati ogni anno.

Di fronte a questi numeri, diventa chiaro quanto sia importante promuovere un’economia in grado di trasformare i rifiuti da problema a risorsa.

In questo articolo esploreremo il significato del concetto di economia circolare, analizzandone i principi, i vantaggi per le aziende e le modalità con cui l'Unione Europea sta promuovendo questo nuovo modo di gestione dei rifiuti.

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Cos’è l’economia circolare


L’economia circolare non è solo un concetto teorico, ma un vero e proprio cambio di paradigma nel modo di produrre e consumare.

La nascita di questo concetto risale al 1966, quando l’economista Kenneth E. Boulding pubblicò l’articolo “The Economics of the Coming Spaceship Earth”, introducendo l’idea di un’economia rigenerativa. Dieci anni dopo, nel 1976, un rapporto alla Commissione Europea di Walter Stahel e Genevieve Reday ne consolidò i principi, evidenziandone il potenziale per l'occupazione, la riduzione dei costi e la minimizzazione dei rifiuti.

Ma cosa significa, concretamente, economia circolare?

In poche parole, è un modello che punta a trasformare il concetto di rifiuto in una risorsa. L’obiettivo è mantenere il più a lungo possibile il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse, riducendo al minimo lo spreco.

Questo avviene attraverso una serie di pratiche come condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo.

Immaginiamo un prodotto che, al termine del suo ciclo di vita, non diventa un rifiuto, ma una nuova opportunità. Grazie a processi di riciclo, i materiali vengono reintrodotti nel ciclo produttivo, creando ulteriore valore.

Questo modello non è solo una scelta virtuosa, ma una necessità. Implementare soluzioni di economia circolare significa non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche ripensare l’economia in modo più responsabile, utilizzando le risorse con maggiore intelligenza e sostenibilità.

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Economia lineare vs economia circolare


Quando parliamo di economia circolare, è inevitabile confrontarsi con il modello opposto: l’economia lineare. Per capire meglio i vantaggi della prima, è fondamentale comprendere i limiti della seconda.

L’economia lineare è il modello tradizionale su cui si è basata la produzione e il consumo per oltre 150 anni.

Si tratta di un approccio industriale e di mercato che prevede l’estrazione di materie prime, la produzione di beni, il loro utilizzo e, infine, lo smaltimento come rifiuti. Questo processo è noto anche come Cradle-to-Grave, ovvero “dalla culla alla tomba”.

Tra le principali caratteristiche dell’economia lineare troviamo il consumo di massa, la produzione su larga scala, la progettazione di prodotti con un ciclo di vita breve e la gestione dei rifiuti attraverso smaltimento o incenerimento.

Questo modello si basa su un presupposto critico: la disponibilità infinita di risorse naturali, spesso a basso costo e facilmente reperibili. Tuttavia, negli ultimi decenni, i suoi limiti sono diventati sempre più evidenti.

L’estrazione intensiva delle risorse ha portato al degrado degli ecosistemi, alla distruzione degli habitat e alla perdita di biodiversità. Inoltre, l’accumulo di rifiuti e l’inquinamento legati alla produzione industriale hanno avuto un impatto devastante sull’ambiente, contaminando mari e suoli e contribuendo significativamente alle emissioni di gas serra, con conseguenze negative per il clima.

A differenza del modello lineare, l’economia circolare punta a mantenere il valore dei materiali il più a lungo possibile attraverso strategie di riuso, riparazione, riciclo e rigenerazione. L’obiettivo di fondo è quindi quello di trasformare i rifiuti in risorse.

Il passaggio da un modello lineare a uno circolare non è solo una questione di cambiamento produttivo, ma un vero e proprio ripensamento del modo in cui consideriamo le risorse e il loro ciclo di vita.

cerchio con fasi economia circolare

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I 5 principi dell’economia circolare


L’economia circolare si basa su 5 principi fondamentali che guidano l’intero ciclo produttivo verso un modello più sostenibile e responsabile. Vediamo quali sono.

  1. Sostenibilità delle risorse
    Le attività produttive devono preferire l’uso di fonti rinnovabili e materiali riciclati, riducendo l’impatto ambientale. Questo principio punta a limitare l’estrazione di nuove risorse naturali, mantenendo i materiali in circolo il più a lungo possibile e promuovendo il riuso e il riciclo.

  2. Prodotto come servizio
    Invece di vendere il prodotto come proprietà, si offre il suo utilizzo come servizio. Questo modello consente di mantenere il controllo sul ciclo di vita del bene, pianificando la sua manutenzione, riparazione e rigenerazione. Il risultato è un minore impatto ambientale e una maggiore efficienza nell’uso delle risorse.

  3. Condivisione
    La condivisione di prodotti e servizi permette di ottimizzare i costi e ridurre la quantità di risorse impiegate per produrli. Utilizzando piattaforme condivise, si evita l’uso singolo e si massimizza il tempo di utilizzo dei beni, riducendo anche gli sprechi legati al mancato utilizzo.

  4. Estensione del ciclo di vita del prodotto
    I prodotti devono essere progettati per durare più a lungo e per essere facilmente riparabili, aggiornabili e rigenerabili. Questo principio mira a evitare la produzione continua di nuovi beni, privilegiando invece il prolungamento dell’uso di quelli già esistenti.

  5. Recupero e riciclo
    Una volta terminato il ciclo di vita di un prodotto, le materie prime e i componenti devono essere recuperati e rigenerati per essere reintrodotti sul mercato. Questo approccio consente di trasformare i rifiuti in risorse, promuovendo una gestione sostenibile degli scarti e riducendo il consumo di nuove materie prime.

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Le 3 R dell’economia circolare


L’economia circolare si basa su un approccio semplice ma estremamente efficace: ridurre, riusare e riciclare. Queste tre azioni, conosciute come le “3 R”, rappresentano i pilastri fondamentali per garantire un uso più sostenibile delle risorse e una gestione efficiente dei rifiuti.

  1. Ridurre
    Significa minimizzare il consumo di materie prime naturali nella produzione di beni e servizi. L’obiettivo è ottimizzare i processi produttivi per utilizzare meno risorse, diminuendo così l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Ridurre non riguarda solo i materiali, ma anche i consumi energetici e le emissioni associate alla produzione. Questo principio si applica dalla fase di progettazione fino allo smaltimento, puntando a ridurre l’uso di risorse non rinnovabili e limitando la generazione di rifiuti.

  2. Riusare
    Questo principio promuove l’idea di dare una seconda vita ai beni, evitando che diventino rifiuti. In pratica, significa utilizzare i prodotti più volte, attraverso attività come la riparazione, il riutilizzo diretto o la rigenerazione. Gli esempi più noti includono il modello di noleggio o abbonamento per beni e servizi e il mercato dell’usato, come i capi di abbigliamento di seconda mano. Favorire il riuso riduce la domanda di nuovi prodotti e contribuisce a diminuire l’estrazione di risorse.

  3. Riciclare
    L’ultimo step del processo circolare è il riciclo, che consente di trasformare i rifiuti in nuovi materiali o prodotti. L’idea è quella di scomporre i materiali già utilizzati e trasformarli in risorse pronte per essere impiegate nuovamente nel ciclo produttivo. Questo principio riduce la quantità di rifiuti destinati alla discarica e consente di recuperare materie prime preziose, evitando così l’estrazione di nuove risorse naturali.

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I 6 vantaggi per le aziende nell’avviare un percorso di economia circolare


Adottare un modello di economia circolare non è solo una scelta etica e sostenibile, ma anche un'opportunità concreta per le aziende di generare crescita economica e competitività.

In particolare, l’economia circolare permette alle aziende di posizionarsi positivamente nel contesto sociale, generando nuovo valore di business e dimostrando un impegno concreto verso la sostenibilità.

Ecco i principali benefici per le aziende.

  • Riduzione dei costi operativi
    L’uso più razionale delle risorse, l’estensione della vita utile dei prodotti e il loro ricondizionamento a fine ciclo portano a una diminuzione dei costi di produzione e dei consumi energetici.

  • Innovazione nei modelli di business
    L’economia circolare spinge le imprese a ripensare il design dei prodotti, favorendo durabilità, modularità e l’uso di materiali sostenibili. Questo porta alla creazione di prodotti più efficienti, aggiornabili e riparabili, riducendo la quantità di rifiuti e migliorando la sostenibilità complessiva.

  • Riduzione delle emissioni di CO₂
    Implementare pratiche di riciclo e riuso contribuisce a ridurre significativamente l’impatto climatico, diminuendo il consumo di risorse naturali e preservando la biodiversità.

  • Maggiore competitività
    Investire nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni sostenibili permette alle aziende di rispondere alle nuove esigenze del mercato, differenziandosi dai competitor e acquisendo un vantaggio competitivo.

  • Impulso all’occupazione
    Secondo il Parlamento Europeo, la transizione verso un’economia circolare potrebbe creare circa 700.000 nuovi posti di lavoro entro il 2030, favorendo l’occupazione nei settori legati all’ambiente, alla sanità pubblica e all’alimentazione sostenibile.

  • Nuove opportunità di business
    Il passaggio dalla logica del possesso alla logica dell’uso, come avviene nel modello “prodotto come servizio”, apre la strada a nuove strategie aziendali condivise lungo la filiera, creando opportunità per tutti gli attori coinvolti.

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Cosa sta facendo l’UE per promuovere l’economia circolare?


L’Unione Europea sta portando avanti una serie di iniziative concrete per promuovere l’economia circolare, puntando a un modello produttivo più sostenibile e a lungo termine.

Nel marzo 2020, la Commissione Europea ha presentato un piano d'azione per una nuova economia circolare, con l’obiettivo di rendere i prodotti più sostenibili, ridurre i rifiuti e dare maggiore potere ai cittadini.

Tra le novità più interessanti c’è il cosiddetto “diritto alla riparazione”, pensato per facilitare il riutilizzo e la manutenzione dei prodotti. I settori ad alta intensità di risorse, come elettronica, tecnologie dell’informazione, plastica, tessile e costruzioni, sono al centro di queste iniziative.

Un anno dopo, a febbraio 2021, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che rafforza questo piano d’azione, chiedendo misure aggiuntive per raggiungere un’economia a zero emissioni nette, sostenibile dal punto di vista ambientale, libera da sostanze tossiche e completamente circolare entro il 2050. Tra i principali obiettivi, ci sono norme più severe sul riciclo e target vincolanti per il 2030, che puntano a ridurre l’impronta ecologica dei materiali utilizzati.

Nel marzo 2022, la Commissione ha pubblicato il primo pacchetto di misure per accelerare la transizione circolare. Tra le proposte, spiccano il potenziamento dei prodotti sostenibili, l’empowerment dei consumatori nella transizione verde, la revisione del regolamento sui prodotti da costruzione e una strategia dedicata ai tessili sostenibili.

Infine, a novembre 2022, la Commissione Europea ha avanzato nuove proposte per migliorare la gestione degli imballaggi, puntando a un design più efficiente, etichettature chiare e l’incentivo al riuso e al riciclo. L’obiettivo è promuovere la transizione verso plastiche biodegradabili, compostabili e a base biologica, riducendo l’impatto ambientale del packaging.

Up2You Talks: scopri come l’economia circolare può trasformare il tuo business

Il 5 giugno 2025, presso il Talent Garden Calabiana di Milano, si terranno gli Up2You Talks, un evento dedicato alla sostenibilità che vedrà la partecipazione di professionisti e aziende. Sarà un’occasione per esplorare i temi cruciali della sostenibilità da diverse prospettive, attraverso interventi e confronti concreti.

Tra i temi in programma, si parlerà anche di economia circolare e di come, integrata in un percorso più ampio di sostenibilità aziendale, possa diventare un'opportunità strategica per le imprese, contribuendo a ottenere un vantaggio competitivo.

L’evento sarà anche l’occasione per svelare la classifica finale della PlaNet Green Cup, la sfida tra aziende a tema sostenibilità organizzata tramite la nostra piattaforma PlaNet. In questa edizione, uno dei temi centrali è stato proprio l’economia circolare, approfondito attraverso dei moduli di formazione dedicati.

Partecipando all’evento troverai:

  • contenuti di qualità;
  • momenti di networking;
  • approfondimenti sulla sostenibilità;
  • storie di successo.

Clicca il pulsante qui sotto e iscriviti anche tu agli Up2You Talks in modo da rimanere aggiornato sui temi cruciali della sostenibilità aziendale.

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