L’industria energetica è uno dei pilastri dell’economia globale: alimenta le nostre case, sostiene le attività industriali, permette la mobilità e garantisce il funzionamento delle infrastrutture. Tuttavia, il modo in cui produciamo e consumiamo energia ha un impatto ambientale enorme.
Le fonti fossili, ancora oggi predominanti nel mix energetico mondiale, sono tra i principali responsabili del cambiamento climatico, dell’inquinamento atmosferico e della progressiva degradazione degli ecosistemi naturali.
In questo contesto, le energie rinnovabili rappresentano una delle risposte più promettenti e strategiche per costruire un futuro più sostenibile. Se ne parla spesso, nei media e nelle agende politiche, ma non sempre se ne conoscono le caratteristiche fondamentali, le potenzialità reali o i meccanismi con cui possono trasformare il nostro sistema energetico.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa si intende per energie rinnovabili, quali sono le principali fonti disponibili oggi, come stanno evolvendo a livello globale ed europeo, e in che modo possono rappresentare una leva concreta di decarbonizzazione per le imprese.
Cominciamo!
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Cosa sono le energie rinnovabili
Le energie rinnovabili sono fonti di energia che si rigenerano naturalmente nel tempo e che, a differenza dei combustibili fossili, non si esauriscono con l’uso. Grazie alla loro capacità di rinnovarsi e alla ridotta o nulla emissione di gas serra, rappresentano un pilastro fondamentale nella transizione verso un sistema energetico sostenibile e a basse emissioni di carbonio.
Le energie rinnovabili presentano diversi vantaggi:
- riducono l’inquinamento atmosferico;
- preservano l’ambiente in cui viviamo;
- favoriscono l’autonomia dai combustibili fossili.
Per questi motivi, sono al centro delle politiche energetiche di molti Paesi e oggetto di crescente attenzione da parte di cittadini, aziende e istituzioni.
Tuttavia, nonostante se ne parli sempre più spesso, il concetto di "energia rinnovabile" può generare ancora dubbi o imprecisioni, persino tra i professionisti del settore. Ciò che distingue realmente le energie rinnovabili da tutte le altre è la disponibilità di una risorsa naturale che si rigenera in maniera continua e spontanea, in tempi compatibili con il consumo umano. Questo le rende teoricamente inesauribili, a patto che vengano utilizzate in modo responsabile e sostenibile.
Al contrario, le fonti fossili, come carbone, petrolio e gas naturale, derivano da risorse finite, accumulate nel corso di milioni di anni, e la cui estrazione comporta un progressivo impoverimento dei giacimenti. Il loro impiego, oltre a contribuire in modo significativo all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico, è per definizione non sostenibile nel lungo periodo.
Secondo la definizione ufficiale dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), sono considerate rinnovabili:
“le fonti energetiche non fossili che per loro caratteristica intrinseca si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate, sono liberamente disponibili in natura, non soggette a esaurirsi a causa dell’uso o sfruttamento antropico e per le quali esista una tecnologia che consente il loro utilizzo a fini energetici”.
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Quali sono le energie rinnovabili
Secondo la normativa, in Italia si considerano rinnovabili le fonti che permettono la produzione di energia elettrica a partire da sole, vento, acqua, risorse geotermiche, maree, moto ondoso, oltre che dalla trasformazione di rifiuti organici, inorganici e biomasse. Questa classificazione riflette l’orientamento europeo e internazionale nel promuovere tecnologie energetiche sostenibili e circolari.
Vediamo in dettaglio ciascuna di queste fonti di energia.
Energia solare
Sfrutta la radiazione del sole per generare elettricità, tramite pannelli fotovoltaici, o calore, attraverso impianti solari termici. È una fonte pulita, abbondante e accessibile, adatta sia a piccoli impianti domestici che a grandi centrali.
Energia eolica
Utilizza la forza del vento per produrre energia elettrica attraverso aerogeneratori, installati su terraferma o in mare aperto. L’efficienza di questa fonte dipende dalla localizzazione geografica e dall’intensità del vento disponibile.
Energia idroelettrica
Impiega il movimento dell’acqua, tipicamente in fiumi, dighe o bacini montani, per azionare turbine collegate a generatori elettrici. È una tecnologia storicamente consolidata, capace di fornire energia in modo continuo e affidabile.
Energia geotermica
Ricava il calore presente negli strati profondi della crosta terrestre per produrre elettricità o riscaldamento. È una risorsa costante e indipendente dalle condizioni atmosferiche, ma richiede aree geologicamente favorevoli.
Energia da biomasse
Deriva dalla combustione diretta o dalla trasformazione di materiale organico, come residui agricoli, legna, scarti alimentari o rifiuti biodegradabili. È una fonte programmabile e può contribuire anche alla gestione sostenibile dei rifiuti.
Energia marina
Comprende diverse tecnologie in via di sviluppo che sfruttano il moto ondoso, le maree, le correnti e la differenza di temperatura tra acque superficiali e profonde. Il potenziale è elevato, soprattutto per i Paesi costieri, ma la diffusione su larga scala è ancora limitata.
Per una pianificazione efficace della disponibilità energetica da fonti rinnovabili, è fondamentale saper distinguere tra fonti programmabili e fonti intermittenti.
- Fonti programmabili: includono biomasse, geotermia e, in molti casi, l’idroelettrico. Queste fonti si basano su risorse disponibili in modo continuo o gestibile, garantendo una produzione stabile e prevedibile, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
- Fonti intermittenti: come l’eolico e il fotovoltaico, dipendono da fattori ambientali non controllabili (vento e sole). Per questo motivo, la loro capacità di produrre energia varia nel tempo, rendendo necessarie soluzioni di accumulo o integrazione con altre fonti per assicurare la continuità del servizio elettrico.
Comprendere queste differenze è fondamentale per valutare il ruolo che ciascuna fonte può giocare in un mix energetico sostenibile ed efficiente.
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Transizione energetica: numeri e tendenze per le rinnovabili
Negli ultimi anni, le fonti di energia rinnovabile hanno conosciuto un’espansione significativa, diventando uno dei pilastri della transizione energetica globale.
Nonostante ciò, il mix energetico mondiale, ovvero la combinazione di fonti utilizzate per generare energia, rimane ancora fortemente sbilanciato a favore dei combustibili fossili. Attualmente, oltre l’82% dell’elettricità globale proviene da fonti fossili, mentre le rinnovabili coprono circa il 15% della produzione complessiva: una percentuale ancora modesta, ma che rappresenta comunque un record storico.
In Europa, invece, il cambiamento è più rapido e deciso.
Nel 2023, l’Unione Europea ha generato il 44% della propria elettricità da fonti rinnovabili, superando per la prima volta gas e carbone come principali fonti di produzione. L’eolico e il fotovoltaico sono le tecnologie rinnovabili che hanno mostrato la crescita più rapida, arrivando a coprire insieme il 27% della produzione elettrica europea.
Anche l’Italia si inserisce in questo trend positivo: nel 2023, le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 46,31% del fabbisogno elettrico nazionale, confermando un progressivo allineamento agli obiettivi comunitari.
Per favorire un’ulteriore accelerazione in questa direzione e contribuire concretamente al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, nel maggio 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Infrastrutture 2025 (Decreto-Legge 21 maggio 2025, n. 73).
Questa nuova norma punta a semplificare le procedure autorizzative per le opere pubbliche e, nell’ambito della transizione energetica, introduce le cosiddette “zone di accelerazione” per le energie rinnovabili. Si tratta di aree individuate secondo criteri ambientali, paesaggistici e logistici, nelle quali i tempi per l’installazione di impianti solari, eolici e di altre tecnologie pulite verranno drasticamente ridotti. Un passo importante verso un sistema energetico più efficiente, moderno e sostenibile.

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Come le energie rinnovabili possono supportare le aziende nel promuovere una strategia di decarbonizzazione
Quando un’azienda decide di intraprendere un percorso verso una maggiore sostenibilità, non solo contribuisce alla tutela dell’ambiente e al benessere delle comunità locali, ma può anche generare vantaggi economici concreti. Per trasformare questo impegno in risultati misurabili, è fondamentale partire dalla conoscenza del proprio impatto ambientale.
Il primo passo consiste nel calcolo della carbon footprint, ovvero la misurazione delle emissioni di gas serra generate dalle attività aziendali. Questa analisi consente di:
- individuare le fasi del processo produttivo a maggiore impatto;
- identificare le aree in cui intervenire con priorità.
Una volta acquisiti i dati relativi alle emissioni, è possibile sviluppare una strategia di decarbonizzazione efficace, finalizzata a ridurre progressivamente la propria impronta ecologica. Le informazioni raccolte diventano la base per pianificare azioni mirate che migliorino l’efficienza energetica, riducano i consumi e aumentino la competitività dell’impresa.
Tra gli interventi di decarbonizzazione più diffusi e accessibili figura proprio la sostituzione delle fonti fossili con l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Le aziende possono percorrere due strade principali:
- installazione di impianti fotovoltaici di proprietà, o altre fonti rinnovabili, ad esempio sui tetti degli edifici aziendali o in aree dedicate;
- acquisto di energia elettrica da fornitori certificati che operano esclusivamente con fonti rinnovabili (utile per le imprese che non hanno spazio a disposizione per l’installazione di impianti di proprietà)
Decarbonizzare non è solo una scelta etica, ma anche una vera e propria opportunità economica.
Grazie al supporto di REVOCharge Systems (RCS), partner tecnico di Up2You per i progetti di decarbonizzazione aziendale, abbiamo analizzato le principali variabili economiche legate all’installazione di impianti fotovoltaici.
I risultati mostrano come l’investimento in un impianto fotovoltaico può garantire un ritorno economico (ROI) compreso tra il 12,5% e il 16,5% in un orizzonte temporale di 6-8 anni. I costi di installazione variano tra 800 e 1.100 euro per kW installato, a fronte di una significativa riduzione delle emissioni di CO₂ e di un abbattimento dei costi in bolletta.
Scarica la guida e scopri il ROI dei principali interventi di decarbonizzazione!
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Compensare le emissioni residue tramite le energie rinnovabili: il pacchetto Technology di Up2You
Anche le strategie di decarbonizzazione più ambiziose non riescono a permettere alle aziende di raggiungere l’obiettivo di emettere zero CO₂.
Esistono infatti emissioni residue inevitabili, legate, ad esempio, a processi industriali complessi, al trasporto o ad altre attività difficilmente eliminabili, che richiedono soluzioni complementari per essere gestite in modo responsabile.
Per affrontare questa sfida, Up2You affianca alle azioni di riduzione un’offerta strutturata di compensazione delle emissioni attraverso il sostegno a progetti carbon removal ad alto valore aggiunto. Tutti i progetti supportati da Up2You sono certificati secondo i principali standard internazionali, come Verra e Gold Standard, e vengono selezionati sulla base di criteri ambientali, sociali ed economici.
I pacchetti di offsetting proposti da Up2You raggruppano progetti per aree tematiche, permettendo alle aziende di scegliere soluzioni in linea con i propri obiettivi di sostenibilità aziendale. Ogni pacchetto è pensato per offrire una copertura completa dei principali aspetti della sostenibilità: dalla tutela ambientale allo sviluppo sociale, fino al progresso economico delle comunità locali.
Tra questi, il pacchetto Up2You Technology si concentra su progetti che valorizzano l’uso della tecnologia per generare benefici concreti per il clima e per l’ambiente. Sostenere queste iniziative significa incentivare la produzione e l’uso di energie pulite, contribuendo attivamente alla riduzione delle emissioni di CO₂ in atmosfera.
Attualmente, i progetti inclusi prevedono principalmente la generazione di energia da fonti rinnovabili e la diffusione di fornelli solari ad alta efficienza, utilizzati in aree del mondo dove la realizzazione di tali tecnologie sarebbe altrimenti anti-economica.
Questi interventi non solo producono benefici ambientali, ma generano anche impatti positivi a livello sociale:
- creano migliaia di posti di lavoro in contesti svantaggiati;
- migliorano le condizioni di lavoro e i salari;
- favoriscono la crescita economica locale.
In molti casi, le attività connesse ai progetti hanno stimolato la ricerca scientifica, contribuendo alla conservazione della fauna e della flora attraverso collaborazioni con istituzioni accademiche e centri di ricerca nazionali.
Scegliere il pacchetto Technology di Up2You significa quindi compensare in modo credibile le emissioni residue, sostenendo un modello di sviluppo che coniuga innovazione, inclusione e tutela dell’ambiente.