ISO 17298: cos’è e quali vantaggi porta alle aziende la tutela della biodiversità

Aggiornato al
21.11.2025
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Up2You Green Cup: la sfida tra aziende a tema biodiversità
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Cos’è la ISO 17298


La ISO 17298 è una certificazione di sostenibilità e il primo standard internazionale che aiuta le organizzazioni a integrare la tutela della biodiversità nelle proprie strategie e nelle operazioni quotidiane.

Presentata nell’ottobre 2025, durante l’incontro annuale dell’ISO avvenuto a Kigali, in Ruanda, questa norma nasce con l’obiettivo di fornire un quadro tecnico globale e pratico per misurare, gestire e ridurre gli impatti aziendali sulla natura.

La biodiversità, la varietà della vita sul pianeta, è fondamentale per il benessere degli ecosistemi, delle economie e delle comunità. Tuttavia, la sua perdita accelerata mette a rischio l’equilibrio ambientale e sociale.

In questo contesto, la ISO 17298 rappresenta uno strumento concreto e scalabile che consente alle imprese di passare dall’analisi all’azione, valutando e gestendo in modo strutturato la propria relazione con il capitale naturale.

In pratica, lo standard permette di:

  • valutare impatti e dipendenze lungo la catena del valore;
  • identificare rischi e opportunità legati alla biodiversità;
  • integrare la tutela della natura nella governance, nelle operazioni e nella finanza aziendale;
  • definire obiettivi misurabili, indicatori e piani d’azione concreti;
  • migliorare la trasparenza e il reporting verso gli stakeholder.

Sviluppata da esperti provenienti da oltre 60 Paesi, la norma è stata progettata per essere interoperabile con gli altri principali standard e iniziative internazionali, come:

  • ISO 14001 (gestione ambientale);
  • ISO 26000 (responsabilità sociale d’impresa);
  • la TNFD (Taskforce on Nature-related Financial Disclosures);
  • e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite.

La ISO 17298 contribuisce inoltre al Kunming–Montreal Global Biodiversity Framework, in particolare all’Obiettivo 15, che incoraggia le imprese a monitorare, valutare e comunicare in modo trasparente i propri impatti e le proprie azioni a favore della natura.

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A chi si rivolge la ISO 17298


Lo standard ISO 17298 è stato progettato per essere ampiamente applicabile, a prescindere da dimensione, settore e natura dell’ente (pubblico o privato). In particolare, è utile a:

  • grandi aziende che operano su mercati e filiere complesse e che cercano un framework globale per integrare la biodiversità in governance, risk management e operazioni;
  • PMI che hanno bisogno di un approccio scalabile e graduale per incorporare la tutela della natura nei processi esistenti;
  • enti pubblici e organizzazioni non profit interessati a standardizzare metriche, processi e obiettivi in coerenza con i principali riferimenti internazionali.

Comprendiamo quindi come la ISO 17298 si rivolge a qualsiasi organizzazione, grande o piccola, pubblica o privata, che intenda valutare le proprie dipendenze e impatti sulla biodiversità, identificare rischi e opportunità legati al capitale naturale e trasformare questa analisi in azioni concrete e misurabili volte a promuovere una concreta sostenibilità aziendale.

Grazie a questa ampia applicabilità, la ISO 17298 non è un impegno riservato alle sole multinazionali: rappresenta un’opportunità concreta anche per realtà più snelle che vogliono anticipare i trend regolamentari, rafforzare la propria resilienza e contribuire in modo credibile a un’economia che promuove la sostenibilità come pilastro aziendale.

Come funziona la ISO 17298


La norma ISO 17298 si articola in requisiti e linee guida che aiutano le imprese a trasformare la consapevolezza ambientale in azione concreta e misurabile. Vediamo quali sono i passaggi da compiere per ottenere la ISO 17298.

1. Analisi di doppia materialità

Innanzitutto, lo standard invita le organizzazioni ad attivare un’analisi di doppia materialità. Da un lato la materialità interna, ovvero come le attività aziendali impattano sulla natura, dall’altro la materialità esterna, ovvero come la natura stessa sostiene, o meno, le attività aziendali.

In concreto, significa:

  • valutare le dipendenze, per esempio dai servizi ecosistemici come suolo fertile, acqua pulita, impollinazione;
  • analizzare gli impatti, come emissioni, perdita di habitat, alterazione dei cicli biologici.

Questo quadro permette di identificare non solo rischi (operativi, reputazionali, finanziari) ma anche opportunità legate alla transizione verso un modello “nature-positive”.


2. Definizione di obiettivi e monitoraggio

Una volta definiti impatti, dipendenze, rischi e priorità, la ISO 17298 incoraggia l’organizzazione a fissare obiettivi chiari e misurabili come:

  • riduzione di perdita di habitat;
  • incremento del ripristino;
  • miglioramento dei servizi ecosistemici.


Parallelamente, richiede un sistema di monitoraggio e rendicontazione. Non basta intervenire, è necessario dimostrare progressi documentabili verso gli obiettivi, favorendo la trasparenza e la responsabilità verso gli stakeholder.

3. Governance e coinvolgimento

Lo standard non è solo un elenco di indicatori ambientali: richiede che la biodiversità venga integrata nella governance aziendale, nei processi decisionali, nel risk management e nella strategia.

Significa che i vertici aziendali, il consiglio di amministrazione o organi analoghi, devono essere coinvolti nella definizione della politica sulla biodiversità, e che vi sia un coinvolgimento degli stakeholder, interni ed esterni, oltre a una comunicazione trasparente e coerente.

4. Integrazione e interoperabilità

Un ulteriore elemento chiave è che la ISO 17298 è progettata per essere compatibile e integrabile con altri standard e quadri internazionali già adottati, ad esempio la ISO 14001 sulla gestione ambientale, la ISO 26000 sulla responsabilità sociale, la Taskforce on Nature-related Financial Disclosures (TNFD) e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).

In questo modo le organizzazioni possono evitare duplicazioni e costruire un approccio integrato alla sostenibilità, in cui la tutela della natura diventa parte integrante della strategia ESG complessiva.

Funzionamento ISO 17298

I 6 vantaggi per le aziende nell’ottenere la ISO 17298

Ottenere e mettere in pratica la ISO 17298 non è solo una scelta etica, è una leva concreta di competitività, resilienza e reputazione. Ecco i 6 vantaggi più rilevanti per le imprese.

1. Riduzione dei rischi e supply chain più resiliente
La norma rende visibili dipendenze e impatti sulla natura, aiutando a prevenire interruzioni nelle forniture, aumento dei costi delle materie prime e contenziosi. Questo permette meno sorprese operative e maggiore continuità del business.

2. Accesso a finanza verde e condizioni migliori
Dati credibili e comparabili su biodiversità rafforzano il dialogo con investitori e banche, aprendo l’accesso a strumenti “nature-positive” e migliorando rating ESG, costo del capitale e appetibilità per partnership strategiche.

3. Allineamento alle richieste normative e degli stakeholder
L’integrazione con quadri globali (es. GBF, SDG, TNFD) facilita la conformità a disclosure e obblighi emergenti, riducendo rischi sanzionatori e rispondendo in modo proattivo alle aspettative di clienti, supply chain leader e comunità locali.

4. Governance più forte e decisioni migliori
La biodiversità entra nei processi decisionali (board, risk management, pianificazione), con obiettivi misurabili, monitoraggio e reporting. Questo migliora accountability, velocità decisionale e capacità di gestire trade-off tra costi, rischi e opportunità.

5. Efficienza operativa e integrazione con altri sistemi
La ISO 17298 è interoperabile con ISO 14001/26000 e framework ESG, evitando duplicazioni e snellendo audit, metriche e flussi informativi. Ne deriva efficienza di processo, ottimizzazione dei costi e chiarezza interna dei ruoli.

6. Vantaggio competitivo
Portare risultati “nature-positive” verificabili differenzia il brand, migliora attrazione di talenti e clienti, abilità innovazione di prodotto/servizio e rafforza la licenza sociale ad operare nei territori.

Up2You Green Cup: la sfida tra aziende a tema biodiversità

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