Blockchain e sostenibilità: come la tecnologia supporta lo sviluppo sostenibile

Cos’è la blockchain? Come funziona? Può essere impiegata a favore della sostenibilità ambientale? Scopriamolo insieme.
In questo articolo
Blockchain: cos’è e come funziona. Partiamo dalle basi 
Il legame tra sostenibilità e blockchain‍
Quali possono essere le applicazioni della blockchain per la sostenibilità ambientale?
Blockchain e compensazione: come Up2You utilizza questa tecnologia
Blockchain e green energy: come compensiamo le nostre stesse emissioni
Blockchain e sostenibilità
Scritto da
Luigi Ammirati
Pubblicato il
13.12.2022

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Blockchain: cos’è e come funziona. Partiamo dalle basi 


Si tratta di una tecnologia che permette di salvare informazioni digitali (i cosiddetti “blocchi”) in un sistema informatico sicuro, decentralizzato e trasparente. Potresti averne sentito parlare con riferimento a bitcoin o ad altre criptovalute, ma la realtà è che ha moltissime altre applicazioni.

La blockchain può essere utilizzata per registrare qualsiasi tipo di informazione, dall'acquisto di un immobile, all'assunzione di un/a dipendente.

Ogni blocco contiene informazioni sul blocco precedente, creando una sequenza di eventi che non può essere in alcun modo alterata, rendendo questa tecnologia un modo estremamente sicuro e affidabile per memorizzare dati e scambiare valore

Basata sul lavoro di decifrazione degli algoritmi dietro ogni criptovaluta, la blockchain potrebbe essere per la sostenibilità sia un’opportunità che un rischio. Scopriamo perché.

Blockchain blocchi

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Il legame tra sostenibilità e blockchain


Nel pensiero comune la tecnologia blockchain non ha molto a che fare con la sostenibilità, anzi, è vista come estremamente dannosa per l'ambiente. Il che in parte è vero, infatti la blockchain richiede spesso l’utilizzo di enormi quantità di energia

  • quella dei pc che vengono usati per la risoluzione dei “blocchi”;
  • quella dei server che raccolgono i blocchi già risolti; 
  • quella che i computer utilizzano per creare algoritmi sempre più complessi. 

Ma da cosa deriva questo consumo eccessivo di energia?


Molto probabilmente, quando si ha a che fare con una blockchain altamente energivora si ha davanti una tecnologia cosiddetta “Proof of Work”. Questa si basa sulla risoluzione di problemi matematici complessi attraverso l’utilizzo dei miners, che competono tra di loro per trovare la soluzione al problema, accaparrandosi la possibilità di aggiungere un blocco alla catena. Il processo nel suo insieme viene chiamato “mining”.

Il problema di questa tecnologia è che più aumenta la complessità del calcolo, più aumenta la potenza necessaria e quindi l’energia elettrica impiegata. Si stima che le più grandi blockchain che utilizzano questa tecnologia consumino annualmente tra i 35 e i 140 TWh di elettricità, con un assorbimento continuo compreso tra 3 e 15 GW di elettricità.

Per capire la portata di questo consumo, basta pensare che se la blockchain Proof of Work fosse un paese, sarebbe il 27° paese per consumo di energia annuo, superando stati come il Vietnam e l’Argentina.

Ma esiste un modo di utilizzare la blockchain senza avere un impatto così elevato sull’ambiente? Secondo alcuni studiosi del settore sì.

Il capo ricercatore della MIT's Digital Currency Initiative, Michael J. Casey, sostiene che proprio l’ingente dispendio di energie per sostenere la blockchain potrebbe portare il mondo delle telecomunicazioni a fare un salto in avanti nella green energy*.

È con questo proposito che nel 2011 nasce la tecnologia “Proof of Stake”, come soluzione al continuo aumento nel consumo di energia necessario per sostenere il processo di mining. Questa tecnologia coinvolge i “validators”, che garantiscono la validità delle transazioni impegnando una quota delle loro criptovalute (gli stake) all’interno del network come una sorta di garanzia, o deposito cauzionale. Maggiore è la quota depositata e maggiore sarà la possibilità di essere selezionati.

La tecnologia Proof of Stake è anche più sicura, scalabile, e soprattutto ha minore impatto ambientale rispetto alla Proof of Work. Queste caratteristiche la rendono una valida alternativa per una blockchain più sostenibile avendo un bassissimo consumo energetico associato.

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Quali possono essere le applicazioni della blockchain per la sostenibilità ambientale?


La tecnologia blockchain quindi, specie se Proof of Stake, è uno strumento potente, che può essere utilizzato per supportare le pratiche sostenibili in molti modi, tra cui: 

  • migliorare la gestione sostenibile della catena di approvvigionamento; 
  • promuovere e incentivare il riciclaggio; 
  • migliorare l'efficienza della distribuzione energetica.


Ma non solo, può aiutare a tracciare le attività illegali come il disboscamento e il bracconaggio, e può anche essere utilizzata nel monitoraggio delle risorse naturali come l'acqua, il cibo e le forniture di energia.

Inoltre, aiuta a prevenire le frodi, perché non è possibile falsificare un'intera catena di record industriali senza che più persone siano coinvolte.

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Blockchain e compensazione: come Up2You utilizza questa tecnologia


Esiste una correlazione tra blockchain e compensazione delle emissioni? In Up2You, sì!

Abbiamo scelto infatti di assegnare i crediti di carbonio sotto forma di NFT, una sorta di “certificato digitale” rilasciato attraverso la blockchain, che garantisce autenticità e unicità. Dopo aver acquistato crediti di carbonio attraverso i nostri servizi, gli NFT vengono raccolti in un registro a emissioni zero: Registry.

Qui puoi controllare tutti i dati delle tue compensazioni (la quantità di CO₂ compensata, il progetto ambientale che stai sostenendo con il tuo impegno) e condividerli pubblicamente. Il nostro sistema è trasparente e sicuro: la blockchain, infatti, non è proprietaria e non è centralizzata.

Per ogni tonnellata di CO₂ compensata dalla tua azienda, riceverai un riferimento univoco che le accredita la responsabilità di questo beneficio ambientale e che fornisce la completa tracciabilità: qual è il progetto sostenibile che ha catturato quella CO₂, la posizione geografica del progetto e lo standard internazionale di certificazione.

Il registro è poi reso pubblico e puoi condividerlo con investitori, partner e clienti per migliorare la strategia di comunicazione della sostenibilità del tuo business.

La tecnologia blockchain che usiamo è Proof of Stake, e in particolare MATIC (Polygon), una tra le tecnologie più performanti ed efficienti, e quindi a minor consumo energetico.

Blockchain e sostenibilità: carbon credit

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Blockchain e green energy: come compensiamo le nostre stesse emissioni


Come abbiamo spiegato sopra, anche la creazione di NFT, la loro scrittura e il loro storage creano emissioni di CO₂ (sebbene in misura estremamente ridotta), così come tutte le attività digitali che entrano a far parte della digital carbon footprint di un’azienda.

Nel nostro caso, abbiamo scelto a monte di compensarle, per far sì che il nostro sistema di blockchain sia carbon neutral.

Vuoi sfruttare anche tu la potenza della blockchain e iniziare un percorso di sostenibilità ambientale tenendo traccia di ogni tua azione? ‍
Contattaci per ricevere più informazioni!

*Fonte: Coindesk