Science Based Targets initiative (SBTi): cosa prevede e come può portare dei vantaggi alle aziende

In questo articolo
Cos’è SBTi
Cosa chiede la SBTi alle aziende
Le 5 fasi del percorso di adesione a SBTi per le grandi aziende
Il percorso di adesione a SBTi per le PMI
I 7 vantaggi per le aziende nell’aderire a SBTi
Come Up2You può supportare la tua aziende nell'aderire a SBTi
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Scritto da
Andrea Fumero
Aggiornato al
11.7.2025

La crisi climatica sta rapidamente spingendo il nostro pianeta verso punti di non ritorno. Secondo il report del Global Tipping Points presentato alla COP28, cinque soglie critiche rischiano di essere superate già nel breve periodo, tra cui lo scioglimento del permafrost e il collasso delle calotte glaciali.

Per affrontare questa sfida, il ruolo delle aziende è centrale. È in questo contesto che si inserisce la Science Based Targets initiative (SBTi), uno strumento chiave per guidare il settore privato verso una decarbonizzazione efficace, credibile e allineata alla scienza.

Che cos’è in dettaglio la SBTi? Cosa prevede e quali sono le modalità per aderirvi?

Scopriamolo in questo articolo.

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Cos’è SBTi


La Science Based Targets initiative (SBTi) nasce con l’obiettivo di guidare il settore privato in un’azione climatica concreta e allineata alla scienza.

Lanciata nel 2015 da una coalizione di attori internazionali (CDP, UN Global Compact, World Resources Institute - WRI, WWF e We Mean Business Coalition) la SBTi fornisce un quadro chiaro e validato per aiutare le aziende a definire obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (science-based targets), coerenti con le più aggiornate evidenze scientifiche sul clima.

La missione dell’iniziativa è tradurre gli impegni dell’Accordo di Parigi in strategie operative aziendali, capaci di mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, puntando idealmente a 1,5°C. Le aziende che adottano un percorso approvato da SBTi definiscono piani di decarbonizzazione robusti, trasparenti e credibili, che vanno oltre il mero adempimento normativo e si inseriscono in una logica di responsabilità climatica e competitività a lungo termine.

In questo processo, il concetto di Carbon Neutrality cede il passo a quello più ambizioso di Net Zero, dove la riduzione delle emissioni è prioritaria, mentre la compensazione di CO2 riguarda solo quelle attività residuali e inevitabili, soprattutto nei settori hard to abate (industria siderurgica o il trasporto aereo e marittimo).

Queste emissioni vengono compensate tramite progetti carbon removal certificati, sia di tipo Nature Based (come la riforestazione) che Technology Based (come la Carbon Capture and Storage).

Aderire alla SBTi, quindi, non significa solo impegnarsi per il clima, ma significa scegliere di promuovere la sostenibilità aziendale nelle strategie di business e orientarsi verso un futuro più resiliente, trasparente e competitivo.

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Cosa chiede la SBTi alle aziende


Riduzione rapida e significativa delle emissioni


A partire da luglio 2022, la Science Based Targets initiative ha rafforzato i propri criteri, chiedendo che i target di riduzione delle emissioni dirette (Scope 1) e indirette da energia acquistata (Scope 2) siano obbligatoriamente allineati con l’obiettivo più ambizioso dell’Accordo di Parigi: contenere l’aumento della temperatura media globale entro +1,5°C al 2100.

Secondo l’IPCC, per riuscire in questo intento è necessario ridurre le emissioni globali di CO₂ del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010, e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Un traguardo che richiede trasformazioni rapide e profonde in settori chiave come l’energia, l’uso del suolo, i trasporti, le infrastrutture urbane e l’industria.

Per rendere queste trasformazioni più concrete e operative, la SBTi sottolinea l’importanza di non limitarsi a fissare obiettivi lontani nel tempo, come quelli al 2050, ma di stabilire anche target a medio termine, su orizzonti temporali compresi tra 5 e 10 anni dalla data di sottomissione del piano.

Un obiettivo al 2050, infatti, rischia di restare astratto se non è accompagnato da un piano di decarbonizzazione chiaro, credibile e attuabile nel breve periodo.

Per questo motivo, la definizione dei target deve includere:

  • tempistiche precise, che rendano il percorso trasparente e monitorabile;
  • quantità di riduzione delle emissioni coerenti con gli scenari scientifici elaborati dall’IPCC e da enti settoriali come la IEA (International Energy Agency).

Solo in questo modo le strategie aziendali possono davvero dirsi allineate a un percorso di mitigazione efficace e credibile, contribuendo concretamente a mantenere la traiettoria climatica globale entro i limiti di sicurezza.

Riduzione delle emissioni e non offset


Secondo la Science Based Targets initiative (SBTi), ridurre le emissioni significa intraprendere un percorso di diminuzione progressiva e misurabile dei gas serra generati lungo la propria catena del valore.

In questo contesto, non rientrano tra le azioni di riduzione le tecniche di rimozione dei gas serra dall’atmosfera, come il ripristino degli ecosistemi naturali o le attività di riforestazione. Non rientrano nemmeno i progetti di compensazione realizzati al di fuori del proprio perimetro operativo, noti come beyond value chain mitigation (BVCM).

Queste strategie classificate come offset, pur non contribuendo al raggiungimento diretto degli obiettivi di riduzione stabiliti da SBTi in quanto non incluse nell’inventario delle emissioni Scope 1, 2 o 3, sono comunque incoraggiate.

La SBTi promuove infatti il ricorso alla BVCM come forma di impegno volontario e aggiuntivo, utile a finanziare soluzioni innovative di riduzione, rimozione e stoccaggio dei gas serra in altri settori dell’economia, accelerando la transizione climatica su scala globale.


Questa distinzione si basa su quanto affermato dalla comunità scientifica.

L’IPCC ha infatti evidenziato che la capacità di rimuovere CO₂ dall’atmosfera è limitata, sia dal punto di vista tecnico che da quello ambientale e sociale. L’uso di tali soluzioni va quindi riservato a quei settori, come l’agricoltura o l’aviazione, in cui le alternative tecnologiche di riduzione diretta sono ancora poco accessibili o economicamente non sostenibili.

In sintesi, il percorso verso il Net Zero deve essere costruito prima di tutto attraverso la riduzione diretta delle emissioni, lungo tutta la catena del valore.

Anche nel caso in cui un’azienda decida di investire in progetti esterni, ad esempio finanziando impianti che producono energie rinnovabili in altri paesi, questi interventi non possono sostituire l’impegno nella decarbonizzazione interna, che rimane il pilastro imprescindibile della transizione climatica.

come raggiungere target net zero

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Le 5 fasi del percorso di adesione a SBTi per le grandi aziende


Per le grandi imprese e le istituzioni finanziarie che desiderano vedere riconosciuti i propri obiettivi di riduzione delle emissioni come "science-based", SBTi ha definito un percorso standard articolato in 5 fasi. Vediamo quali sono.  

1. Commit
Il primo passo consiste nel presentare una dichiarazione formale d’impegno, con cui l’azienda comunica la propria intenzione di definire target di riduzione allineati alla scienza climatica. Questo atto rappresenta l’adesione ufficiale all’iniziativa.

2. Develop
Una volta sottoscritto l’impegno, l’azienda è chiamata a sviluppare i propri target utilizzando uno dei due approcci previsti da SBTi.

  • Approccio a contrazione assoluta: richiede una riduzione quantitativa complessiva delle emissioni di gas serra in un determinato periodo. È il metodo standard raccomandato per la maggior parte dei settori.
  • Approccio basato su metriche di intensità: permette di impostare target in funzione dell’efficienza, cioè delle emissioni generate per unità di output, ed è pensato per quei settori in cui i margini di riduzione assoluta sono più complessi da definire.


Per alcuni ambiti specifici (come cemento, acciaio, energia, trasporti marittimi, abbigliamento, ICT, FLAG, istituzioni finanziarie), SBTi ha già pubblicato linee guida settoriali. Per altri, come aviazione, immobiliare, trasporti stradali, chimica e oil & gas, le linee guida sono in fase di elaborazione. Le aziende appartenenti a settori non ancora coperti possono comunque procedere seguendo le metodologie generali indicate da SBTi.

3. Submit
L’organizzazione ha a disposizione 24 mesi dalla firma della dichiarazione d’impegno per definire e sottomettere i propri target di riduzione. Dopo l’invio, il team di validazione di SBTi ne analizza la coerenza con i criteri scientifici previsti. L’esito del processo viene comunicato entro 30 giorni lavorativi.

4. Communicate
Una volta approvati, gli obiettivi devono essere comunicati pubblicamente. Contestualmente, SBTi li pubblica sul proprio sito, nella sezione dedicata alle aziende aderenti, garantendo trasparenza e visibilità al percorso intrapreso.

5. Disclose
Infine, l’azienda è tenuta a rendicontare annualmente le proprie emissioni e i progressi compiuti rispetto ai target approvati. Questo passaggio permette di monitorare l’efficacia del percorso di decarbonizzazione e assicura l’allineamento continuo con le traiettorie scientifiche indicate per contenere il riscaldamento globale.

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Il percorso di adesione a SBTi per le PMI

Per venire incontro alle difficoltà che le piccole e medie imprese (PMI) possono incontrare rispetto alle grandi aziende, SBTi ha previsto un percorso di adesione semplificato, meno oneroso sia dal punto di vista tecnico che amministrativo.

Secondo la nuova definizione adottata da SBTi, un’impresa può accedere a questo percorso solo se soddisfa tutti i seguenti requisiti:

  • le sue emissioni complessive di Scope 1 e Scope 2 (location-based) non superano le 10.000 tonnellate di CO₂ equivalente all’anno;
  • non opera nei settori finanziario o oil & gas;
  • non è soggetta a criteri settoriali obbligatori basati su metriche di intensità definite da SBTi;
  • non è una controllata di un’impresa madre le cui attività, sommate, rientrerebbero nel percorso standard di validazione.

In aggiunta, l’organizzazione deve rispettare almeno 3 delle seguenti 4 condizioni economiche e strutturali:

  • meno di 250 dipendenti;
  • totale attivo inferiore a 25 milioni di euro;
  • fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro;
  • non appartenere a un settore FLAG con obbligo di target specifici.

A differenza del percorso standard, le PMI non devono inviare una dichiarazione d’impegno preliminare. Possono invece procedere direttamente con la definizione degli obiettivi, scegliendo tra le opzioni predefinite presenti nel modulo di adesione semplificato.

Infine, non è richiesto che gli obiettivi includano fin da subito le emissioni di Scope 3: le aziende dovranno semplicemente impegnarsi a misurare e ridurre le emissioni lungo la propria catena del valore nel corso del tempo.

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I 7 vantaggi per le aziende nell’aderire a SBTi


Adottare obiettivi science-based e aderire formalmente all’iniziativa SBTi non rappresenta solo un impegno verso la lotta al cambiamento climatico, ma una scelta strategica in grado di generare valore concreto per l’azienda. Ecco i principali benefici:

  1. Allineamento alla transizione ecologica
    Le aziende definiscono un percorso di crescita coerente con gli obiettivi globali di decarbonizzazione, contribuendo attivamente a limitare l’aumento della temperatura media globale entro +1,5°C.

  2. Vantaggio competitivo
    L’adesione alla SBTi rafforza la leadership dell’azienda nel proprio settore, evidenziando un impegno concreto verso la sostenibilità agli occhi di clienti, investitori, partner e istituzioni.

  3. Miglioramento della reputazione
    L’approccio trasparente e responsabile richiesto da SBTi contribuisce a rafforzare la brand reputation e la credibilità dell’organizzazione nel medio-lungo termine.

  4. Fiducia da parte degli investitori
    L’impegno in percorsi science-based aumenta l’attrattività dell’azienda per gli investitori, sempre più attenti alla sostenibilità come criterio strategico di valutazione e selezione.

  5. Innovazione e apertura a nuovi mercati
    La definizione di target ambiziosi stimola lo sviluppo di soluzioni innovative, favorendo l’accesso a nuove opportunità di business in un contesto economico in rapida evoluzione.

  6. Mitigazione dei rischi regolatori
    Aderire alla SBTi consente di anticipare i futuri obblighi normativi in materia ambientale, riducendo l’incertezza e i potenziali costi legati alla conformità.

  7. Maggiore resilienza e trasparenza
    L’obbligo di monitoraggio e rendicontazione annuale dei progressi rispetto ai target rafforza la cultura interna di responsabilità e permette all’azienda di adattarsi con maggiore prontezza ai cambiamenti del contesto globale.
Come Up2You può supportare la tua azienda nell'aderire a SBTi

Grazie al nostro team di esperti e alle nostre tecnologie proprietarie che sfruttano l’AI ti aiutiamo a impostare una strategia di riduzione delle emissioni creando un percorso su misura per la tua azienda e supportandoti in ogni fase del processo:

  • calcoliamo le emissioni aziendali e pianifichiamo le azioni di riduzione da introdurre;
  • definiamo gli obiettivi di decarbonizzazione della tua azienda in linea con SBTi;
  • formiamo e coinvolgiamo il tuo personale sui temi di sostenibilità e sulle azioni da compiere in azienda.


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