Sostenibilità settore farmaceutico: impatti, trend e strategie per il futuro

In questo articolo
Quali sono gli impatti ambientali dell’industria farmaceutica?
I 5 trend per il futuro del settore farmaceutico
Una strategia farmaceutica per l’Europa: i 4 pilastri
Le 7 leve per uno sviluppo sostenibile del settore farmaceutico
Quali sono le certificazioni, i rating ESG o le iniziative internazionali più rilevanti nel settore farmaceutico?
Come Up2You può aiutare la tua azienda a ottenere un vantaggio strategico nel settore farmaceutico
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Scritto da
Andrea Fumero
Aggiornato al
22.5.2025

Sebbene sia meno esposto mediaticamente rispetto ad altri ambiti industriali, il settore farmaceutico non può sottrarsi all’impegno verso la sostenibilità e alle sue complesse implicazioni.

Cosa troverai in questo articolo:

  • il reale impatto ambientale legato al settore farmaceutico;
  • i trend del momento all’interno del comparto;
  • le modalità con cui l’Unione Europea sta promuovendo un settore farmaceutico più sostenibile;
  • le leve che stanno spingendo il settore verso una maggiore sostenibilità;
  • le principali certificazioni per la filiera farmaceutica.

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Quali sono gli impatti ambientali dell’industria farmaceutica?


L'industria farmaceutica ha un impatto ambientale significativo, responsabile di circa il 4-5% delle emissioni globali di gas serra (Fonte: My Green Lab), una quota paragonabile a quella dell'aviazione civile. Questo tema, sebbene poco discusso, evidenzia una notevole responsabilità del settore.

Per comprendere appieno gli impatti del comparto, è essenziale considerare non solo le emissioni dirette (Scope 1 e 2), ma anche quelle indirette lungo tutta la catena del valore (Scope 3), che rappresentano la parte più consistente.

Oltre alle emissioni, un altro nodo critico è l’introduzione nell’ambiente dei principi attivi farmaceutici, progettati per essere biologicamente efficaci anche a bassissime concentrazioni. Il rilascio di questi composti farmaceutici negli ecosistemi, tramite scarichi urbani, agricoli o sanitari, comporta un accumulo nel suolo e nelle acque. Questo fenomeno può alterare in modo imprevedibile gli equilibri naturali, contribuendo alla perdita di biodiversità e alla diffusione della resistenza antimicrobica, fenomeno che si verifica quando batteri, virus, funghi e parassiti evolvono nel tempo, diventando insensibili ai farmaci.

Uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente tedesco, ha rilevato la presenza diffusa di residui farmaceutici in ben 71 Paesi, inclusi quelli meno sviluppati, dimostrando la pervasività del fenomeno (Fonte: AIFA).

Anche la gestione dei rifiuti rappresenta una sfida ambientale importante: il settore genera oltre un milione di tonnellate di rifiuti ogni anno, in gran parte legati a dispositivi monouso e packaging in plastica, spesso difficili da riciclare (Fonte: Ginux).

Solo poco più della metà delle aziende ha adottato soluzioni con imballaggi sostenibili, mentre l’integrazione di modelli di economia circolare resta ancora molto limitata. Le stringenti normative e l’esigenza di garantire la sicurezza dei pazienti rendono difficile abbandonare la plastica monouso, ma ciò alimenta ulteriormente l’emergenza globale di inquinamento da plastica, aggravata dalla complessità delle filiere di riciclo, che riescono a trattare piccole quantità della plastica immessa sul mercato.

Infine, anche il consumo idrico è un aspetto rilevante da considerare. La produzione di farmaci, soprattutto quelli sterili, richiede ingenti quantità di acqua, che viene utilizzata non solo per la sintesi chimica e le formulazioni, ma anche per la pulizia, la sterilizzazione e i servizi ausiliari.

Alcune fasi, come la produzione di principi attivi e la liofilizzazione (processo di disidratazione utilizzato nell'industria farmaceutica per la conservazione di farmaci termosensibili, come vaccini e prodotti biologici), possono rappresentare da sole fino al 35% del consumo totale di acqua (Fonte: A3P).

Una mappatura dettagliata dei processi e un intervento mirato nei punti di maggiore utilizzo potrebbero favorire una gestione più efficiente delle risorse idriche.

In sintesi, l’impatto ambientale del settore farmaceutico è ampio, trasversale e ancora poco esplorato, ma rappresenta un ambito strategico in cui è urgente intervenire per conciliare salute e sostenibilità.

dati inquinamento settore salute

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I 5 trend per il futuro del settore farmaceutico


Nel contesto di un’industria in rapida evoluzione, il settore farmaceutico si sta confrontando con sfide e opportunità che richiedono una profonda trasformazione. Innovazione tecnologica, attenzione ambientale e inclusione sociale sono i pilastri di questo cambiamento.

Vediamo quali sono i cinque trend che stanno ridisegnando il futuro del settore.

1. Spinta verso le terapie avanzate e la medicina personalizzata

L’ingegneria genetica e la medicina personalizzata stanno rivoluzionando la cura delle patologie complesse, permettendo interventi sempre più mirati ed efficaci. Questa tendenza impone una crescente attenzione ai temi etici, nonché alla necessità di normative trasparenti che garantiscano la sicurezza nelle sperimentazioni e tutelino i diritti dei pazienti.

2. Crescente ruolo dell’intelligenza artificiale e dei big data

L’adozione di sistemi di analisi in tempo reale e algoritmi di apprendimento automatizzato sta accelerando la ricerca e la produzione di farmaci. Tuttavia, l’introduzione dell’IA comporta anche nuove sfide in termini di protezione dei dati sensibili, qualità delle informazioni trattate e impatti sul mondo del lavoro.

3. Gestione responsabile dei rifiuti farmaceutici

Le crescenti restrizioni ambientali stanno spingendo il settore verso soluzioni di gestione dei rifiuti più sostenibili. L’obiettivo è ridurre l’impatto dei residui farmaceutici sull’ecosistema, garantendo al contempo un corretto smaltimento dei prodotti e promuovendo pratiche circolari lungo tutta la filiera produttiva.

4. Rigorosi standard di qualità e sicurezza

Le normative sanitarie e ambientali diventano sempre più stringenti, obbligando le aziende a ripensare i propri processi produttivi per assicurare la protezione dei lavoratori, la sicurezza dei farmaci per i pazienti e il benessere animale. Una delle direzioni intraprese è la riduzione delle sperimentazioni sugli animali, attraverso metodi alternativi di validazione.

5. Accesso equo ai trattamenti medici

L’attenzione crescente ai temi della giustizia sociale e della sicurezza sanitaria sta portando aziende e istituzioni pubbliche a collaborare per abbattere le barriere economiche e logistiche all’accesso alle cure. Questo significa aumentare la disponibilità di farmaci e terapie a prezzi sostenibili, rendendo i servizi sanitari più inclusivi e accessibili per tutti.

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Una strategia farmaceutica per l’Europa: i 4 pilastri


Per affrontare le sfide complesse che il settore farmaceutico si troverà ad affrontare nei prossimi anni, l’Unione Europea ha definito una strategia farmaceutica per l’Europa che è articolata su 4 pilastri fondamentali, i quali combinano interventi legislativi e non legislativi. L’obiettivo è costruire un sistema farmaceutico più resiliente, accessibile, innovativo e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze di salute pubblica in continua evoluzione.

1. Accesso equo e risposte alle esigenze mediche insoddisfatte

La strategia UE mira a garantire ai pazienti l'accesso tempestivo e sostenibile a farmaci efficaci ed economici. Questo con un focus su aree terapeutiche trascurate come la resistenza antimicrobica, l'oncologia avanzata e le malattie rare, incentivando lo sviluppo di soluzioni innovative dove il bisogno clinico è urgente.

2. Competitività, innovazione e sostenibilità del settore farmaceutico europeo

Questo riguarda il rafforzamento della competitività industriale e della capacità di innovazione dell’Europa, stimolando la produzione di farmaci di alta qualità, sicuri, efficaci e con un impatto ambientale ridotto. L’UE intende creare un contesto favorevole alla ricerca scientifica, all’adozione di tecnologie verdi e alla crescita di un’industria farmaceutica allineata agli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale, senza rinunciare all’eccellenza scientifica.

3. Preparazione alle crisi e sicurezza delle forniture

Le recenti crisi globali hanno evidenziato la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento farmaceutico. Per questo, il terzo pilastro della strategia europea punta a rafforzare i meccanismi di preparazione e risposta alle emergenze sanitarie, diversificando e mettendo in sicurezza le catene logistiche. Ridurre la dipendenza da pochi Paesi fornitori, affrontare le carenze di medicinali e garantire una distribuzione stabile e continua dei prodotti essenziali diventa cruciale per la salute pubblica.

4. Ruolo globale e leadership normativa dell’UE

Infine, l’Unione Europea intende consolidare il proprio ruolo sulla scena mondiale, promuovendo standard elevati in termini di qualità, efficacia e sicurezza dei medicinali. L’azione europea si traduce nella promozione di una governance internazionale che valorizzi l’etica, la trasparenza e la cooperazione tra Stati, contribuendo alla costruzione di un sistema farmaceutico globale più equo e coordinato.

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Le 7 leve per uno sviluppo sostenibile del settore farmaceutico


Per rispondere alle sfide ambientali, sociali e regolatorie di oggi e di domani, il settore farmaceutico è chiamato a una profonda trasformazione dei propri modelli produttivi e organizzativi.

In questo percorso, la sostenibilità non rappresenta solo un vincolo normativo o reputazionale, ma una vera leva strategica di innovazione, competitività e resilienza. Sono 7, in particolare, le direttrici chiave su cui le aziende possono agire per contribuire in modo concreto a uno sviluppo più sostenibile e responsabile.

1. Economia circolare

L’industria farmaceutica fa largo uso di risorse come acqua, sostanze chimiche e materiali per il packaging. Per ridurre gli impatti ambientali lungo il ciclo di vita dei prodotti, diventa prioritario adottare logiche circolari che puntino al riuso, al riciclo e alla minimizzazione dei rifiuti sin dalle fasi di progettazione e produzione.

2. Tutela della biodiversità

La ricerca e la produzione farmaceutica dipendono fortemente dalla biodiversità. Proteggere gli ecosistemi e ridurre il degrado ambientale significa salvaguardare le fonti naturali da cui derivano molti principi attivi, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità delle attività industriali nel lungo termine.

3. Supply chain sostenibile e resiliente

Le recenti crisi globali hanno messo in evidenza la fragilità delle catene di approvvigionamento. Costruire filiere più resilienti e sostenibili implica investire in fornitori affidabili, ridurre le emissioni indirette e valutare con attenzione l’impatto sociale e ambientale delle attività lungo tutta la catena del valore.

4. Azione contro la crisi climatica

Le aziende farmaceutiche sono tra le principali responsabili delle emissioni nel settore sanitario. È necessario implementare piani di decarbonizzazione ambiziosi, che includano sia le emissioni dirette sia quelle legate ai fornitori, contribuendo così alla transizione verso un’economia a basse emissioni.

5. Coinvolgimento attivo degli stakeholder

Dalla produzione alla somministrazione del farmaco, ogni fase richiede una collaborazione sinergica tra attori diversi. Coinvolgere attivamente pazienti, operatori sanitari, istituzioni e fornitori permette di allineare gli obiettivi e amplificare l’impatto positivo delle strategie di sostenibilità.

6. Eco-design dei prodotti

L’innovazione farmaceutica può diventare anche un motore di sostenibilità. Integrare criteri ambientali fin dalla fase di progettazione, riducendo materiali, ottimizzando i processi e migliorando la biodegradabilità, consente di realizzare prodotti più efficienti e meno impattanti.

7. Digitalizzazione e data management

L’integrazione di strumenti digitali è essenziale per misurare, monitorare e comunicare le performance ESG in modo trasparente e tempestivo. L’adozione di tecnologie avanzate consente una rendicontazione ESG più efficace e promuove una gestione etica e responsabile dei dati.

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Quali sono le certificazioni, i rating ESG o le iniziative internazionali più rilevanti nel settore farmaceutico?


Nel percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale, sociale e di governance, il settore farmaceutico si sta progressivamente allineando a standard internazionali e strumenti di certificazione ESG che ne valutano l’impegno e ne guidano il miglioramento continuo.

Vediamo le principali certificazioni di sostenibilità, iniziative e rating ESG oggi più rilevanti a livello globale per le aziende farmaceutiche.

SBTi (Science Based Targets initiative)
: valida gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sulla base delle evidenze scientifiche, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

UNGC (United Nations Global Compact): patto volontario che promuove principi su diritti umani, ambiente, lavoro ed etica aziendale.

Pharmaceutical Supply Chain Initiative (PSCI): standard industriale che garantisce sostenibilità, sicurezza e responsabilità lungo la supply chain farmaceutica.

CDP (Carbon Disclosure Project): rating che valuta la trasparenza e la performance climatica.

EcoVadis: piattaforma di rating ESG che valuta aziende su ambiente, lavoro, etica e acquisti sostenibili.

ISO 14001: standard internazionale per la gestione ambientale e il miglioramento continuo delle performance ambientali.

ISO 14064: norma che fornisce linee guida per il calcolo, monitoraggio e rendicontazione delle emissioni di gas serra.

ISO 50001: sistema di gestione dell’energia che aiuta a migliorare l’efficienza energetica e ridurre i consumi.

ISO 45001: standard focalizzato su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, volto a prevenire infortuni e malattie professionali.

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