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Cos'è il bilancio di sostenibilità: tutto quello che serve sapere
Il bilancio di sostenibilità (o report di sostenibilità) è uno strumento di rendicontazione che permette di comunicare le proprie scelte aziendali in ambito di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG).
Rappresenta, quindi, l’impegno formale nel raggiungere obiettivi di sostenibilità, misurare il proprio sforzo, e migliorare di anno in anno i risultati.
In Up2You ti aiutiamo a redigere il tuo bilancio di sostenibilità. Con la nostra piattaforma tecnologica Choral, riduciamo i tempi per la raccolta e gestione dei dati ESG, e semplifichiamo la collaborazione tra i referenti di progetto. Ottieni un bilancio di sostenibilità personalizzato con l’identità della tua azienda e allineato alle nuove direttive europee come la CSRD.
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Chi è obbligato a redigere il bilancio di sostenibilità? Da quando è obbligatorio?
Dal 1° gennaio 2023 è entrata in vigore la direttiva che ha rappresentato una piccola rivoluzione nel panorama finanziario europeo: la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
Si tratta di una direttiva sul reporting di sostenibilità delle imprese, che impone a un maggior numero di aziende di rendicontare le proprie azioni in campo ambientale e sociale. Questi requisiti riguardano aziende di diverse dimensioni, e concedono loro un periodo per compiere questa transizione.
L’applicazione di queste norme coinvolge dal 2024 tutte le aziende quotate con più di 500 dipendenti.
Dal 2025, invece, saranno soggette alla CSRD tutte le aziende quotate e le aziende che presentano almeno 2 delle seguenti caratteristiche:
- un attivo patrimoniale superiore a 25 milioni di euro;
- oltre 250 dipendenti;
- ricavi superiori a 50 milioni di euro.
Dal 2026, anche piccole e medie imprese quotate saranno soggette a requisiti di reporting, seppur semplificati.
Le PMI quotate potranno invece scegliere se partecipare in modo facoltativo fino al 2028, anno in cui anche loro avranno l’obbligo di rendicontazione.
Perché compilare il bilancio di sostenibilità? Ecco le sanzioni per chi non rispetta la CSRD
Il 25 settembre 2024 è entrato in vigore il decreto legislativo che recepisce la CSRD in Italia. Vediamo quali sono le sanzioni previste per chi non rispetta la normativa, e a quanto ammontano.
In generale Consob e MEF prevedono sanzioni per:
- le aziende che non rispettano l'obbligo di rendicontazione;
- le aziende che omettono informazioni relative alla catena del valore;
- le aziende che non adottano delle procedure adeguate per la redazione del bilancio.
A quanto possono ammontare le multe?
- le aziende possono essere multate fino a €2.500.000;
- in aggiunta, possono essere multati fino a €150.000 i singoli soggetti all'interno della stessa azienda, che svolgono funzioni di amministrazione, direzione o controllo (possibile anche per i dipendenti se hanno contribuito a determinare la violazione dell'obbligo).
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Quali sono le differenze tra bilancio sociale, bilancio di sostenibilità e bilancio di esercizio
Prima di continuare, è fondamentale fare una distinzione chiara tra bilancio di sostenibilità, bilancio sociale e bilancio di esercizio, visto che ognuno di questi risponde a logiche e finalità diverse, e ancora oggi le aziende fanno molta confusione tra i diversi strumenti di rendicontazione.
- Il bilancio di sostenibilità, come abbiamo visto, si concentra sulla comunicazione dell'impegno e delle performance di un'azienda rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), offrendo una visione globale dell'impatto aziendale.
- Il bilancio sociale si focalizza sulle implicazioni sociali dell'attività aziendale, come l'impatto sul benessere del personale e le condizioni di lavoro.
- Il bilancio di esercizio rappresenta uno strumento puramente economico-finanziario, che riassume la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'azienda al termine di un esercizio contabile. Quest'ultimo è obbligatorio per tutte le società e mira a fornire agli stakeholder un’immagine chiara della salute finanziaria dell'impresa.
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Come redigere un bilancio di sostenibilità: quali sono gli standard di rendicontazione
Oltre a stabilire i requisiti rispetto a quali aziende hanno l’obbligo di rendicontazione, la CSRD stabilisce degli standard di rendicontazione univoci, allineati con altre iniziative internazionali come la GRI.
Cosa sono gli standard GRI?
Il Global Reporting Initiative (GRI) rappresenta l’attuale punto di riferimento per la redazione della rendicontazione di sostenibilità.
Gli standard GRI sono un insieme di linee guida per il reporting di sostenibilità: sono costituiti da una struttura modulare e interdipendente, così da aiutare le organizzazioni a creare al meglio i report in ambito economico, sociale e ambientale.
Come cambiano gli standard di rendicontazione: da GRI a ESRS
Il 31 luglio 2023 la Commissione europea ha pubblicato gli standard obbligatori per la rendicontazione di sostenibilità, che dovranno essere applicati dalle aziende sottoposte all’obbligo di rendicontazione: gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards).
È importante, però, sottolineare l’alto grado di coerenza tra i principi dei due standard, che renderà più semplice la transizione per le aziende.
Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) specificano le informazioni che le imprese sono tenute a comunicare e la struttura per la comunicazione di tali informazioni.
Sono stati sviluppati dal gruppo consultivo europeo sull'informativa finanziaria (EFRAG) e verranno aggiornati almeno ogni 3 anni.
L'ESRS richiede alle aziende di comunicare le informazioni relative alla sostenibilità con l'obiettivo di:
- fornire a investitori e stakeholder l'accesso alle informazioni necessarie per valutare i rischi di investimento legati al cambiamento climatico e ad altri temi di sostenibilità;
- garantire una maggiore trasparenza sull'impatto di un'azienda sulle persone e sull'ambiente.
Gli ESRS prevedono 4 campi da includere nella rendicontazione:
- governance;
- strategia;
- gestione di rischi, opportunità e impatti;
- metriche e obiettivi.
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Un esempio di bilancio di sostenibilità: il 1° bilancio in Italia allineato alla CSRD
In Up2You abbiamo deciso di anticipare i tempi e redigere il nostro bilancio di sostenibilità nel rispetto della direttiva CSRD e degli standard ESRS.
“Non rientriamo tra le aziende che dovranno obbligatoriamente redigere il bilancio di sostenibilità secondo la nuova direttiva, ma abbiamo ritenuto nostro dovere comprendere come giungere a questo documento, che illustra il cammino dell’azienda verso la sostenibilità sociale e ambientale in modo completo e innovativo.
Abbiamo deciso di essere i primi in Italia nel fornire un esempio tangibile di comunicazione efficace dell’impatto, offrendo un modello pratico alle migliaia di aziende che dovranno redigere la rendicontazione secondo questo nuovo schema”.
Alessandro Broglia, CSO & Co-Founder di Up2You
Vuoi sapere com’è fatto un bilancio di sostenibilità allineato alla direttiva CSRD e agli standard ESRS? Clicca il link qui sotto e scarica il 1° in Italia!
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I vantaggi del bilancio di sostenibilità (anche quando non è obbligatorio)
Da quando è stata proposta la nuova direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), il bilancio di sostenibilità diventa obbligatorio per più aziende e imprese ogni anno, da qui ai prossimi 5 anni.
Se hai una piccola o media impresa, dovresti comunque redigere il bilancio di sostenibilità già adesso? Sì, vediamo perché.
Facciamo qualche esempio per capire i vantaggi che puoi trarre allineando la tua azienda con la CSRD il prima possibile:
- puoi attrarre investimenti e partner, che si fidano maggiormente di chi ha una rendicontazione trasparente;
- puoi essere scelto come fornitore dalle aziende clienti interessate ad avere una supply chain performante dal punto di vista della sostenibilità;
- puoi raccogliere intorno a te uno staff di persone competenti e preparate alle sfide del domani, più invogliate a lavorare con te se dimostri affidabilità;
- puoi incontrare il favore dei consumatori consapevoli, che si affidano più facilmente a chi condivide i loro valori.
Più di qualunque altra cosa, però, puoi crearti uno storico di azioni intraprese dalla tua azienda per rispondere alle esigenze del riscaldamento globale.
Questo ti tornerà utile sia per collaborare con grandi aziende e multinazionali, che cercano partner già attivi e sensibili nel campo della sostenibilità, sia per il momento in cui l’obbligo toccherà anche il tuo settore.