Tassonomia EU e aziende
Questo studio è apparso su
7.7.2023
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Tassonomia EU e aziende

La Tassonomia utilizzata dall’EU per selezionare le attività economiche ecosostenibili. Aree e principi generali.
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In questo articolo
1. Come fanno le banche a selezionare quali attività economiche possono definirsi ecosostenibili?
2. Perché un’azienda deve interessarsi alla Tassonomia?
3. Quanto valgono gli investimenti sostenibili
4. Cosa possiamo fare per aiutarti a investire in sostenibilità?

{summary#bullet-1}

Come fanno le banche a selezionare quali attività economiche possono definirsi ecosostenibili?

Ad oggi, ogni società di rating ESG, banca e assicurazione, applica un proprio criterio e una propria metodologia per selezionare quali investimenti possono essere ritenuti ecosostenibili.

I cambiamenti climatici e il degrado ambientale hanno influenzato in maniera rilevante le attività economiche, e di conseguenza il sistema finanziario. Per questo la Commissione europea nel 2018 ha iniziato a sviluppare la Tassonomia Europea: una definizione univoca che aiuta le banche a individuare gli investimenti che presentano un minor rischio ambientale.

La Tassonomia suddivide le attività economiche in sei aree, a seconda del contributo sostanziale che portano all’ambiente:

1.       Mitigazione del cambiamento climatico

2.       Adattamento ai cambiamenti climatici

3.       Uso sostenibile e la protezione dell'acqua e delle risorse marine

4.       Transizione verso un'economia circolare

5.       Prevenzione e controllo dell'inquinamento

6.       Tutela e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

Le attività, per essere considerate ecosostenibili secondo la Tassonomia, devono rispettare tre principi generali: 

  • Screening Criteria (SC), criteri di vaglio tecnico per il raggiungimento di ciascun obiettivo ambientale.
  • Do No Significant Harm (DNSH), nel perseguire un obiettivo non si può danneggiare nessuno degli altri cinque.
  • Clausola di salvaguardia dei diritti umani, le attività devono sempre rispettare le clausole sui diritti umani.

Ad oggi sono pronti i criteri tecnici che riguardano solo i primi due dei sei obiettivi: mitigazione del cambiamento climatico e adattamento ai cambiamenti climatici.

{summary#bullet-2}

Perché un’azienda deve interessarsi alla Tassonomia?

Ad oggi ci sono diversi soggetti che sono tenuti a fornire informazioni sulle loro attività in riferimento alla Tassonomia: le aziende quotate con oltre 500 dipendenti, le banche e le aziende di assicurazioni, e tutti i soggetti che devono rispettare la Non Financial Reporting Directive (NFRD).
La NFRD è una direttiva europea che stabilisce le regole per la rendicontazione non finanziaria per le grandi imprese e le società di diritto pubblico dell'Unione Europea, che mira a promuovere la trasparenza e la responsabilità delle grandi imprese e delle società di diritto pubblico in materia di impatto sociale, ambientale e di altro tipo, oltre ai loro effetti sui diritti umani e sulla corruzione.

A partire dal 1° gennaio 2023, gli istituti di credito devono rendicontare l’allineamento a questi obiettivi. La prima fase porterà le banche a finanziare, oltre alle “classiche” attività, soprattutto le attività allineate alla Tassonomia, con tassi agevolati. Successivamente, nella seconda fase, solo le attività ritenute ecosostenibili saranno finanziate.

La Commissione europea ha già utilizzato la Tassonomia come riferimento per attribuire i fondi del PNRR e sta considerando di applicarla anche per il futuro programma d’investimento europeo, InvestEu, da 372 miliardi di euro.

{summary#bullet-3}

Quanto valgono gli investimenti sostenibili

Secondo uno studio di GSIA (Global Sustainable Investment Alliance)*, nel 2020 gli investimenti sostenibili a livello globale hanno superato i 35 miliardi di dollari. I principali player mondiali in questo ambito sono gli Stati Uniti e i paesi dell’Unione Europea, seguiti a ruota dal Regno Unito. 

Ma a chi serve investire nella sostenibilità? A tutti gli attori in gioco. Più l’azienda si rivela virtuosa per il perseguimento degli obiettivi ESG, maggiori saranno i finanziamenti che otterrà dalle banche; migliorerà la sua brand awareness; otterrà sempre più attenzione da parte di collaboratori, investitori e multinazionali. Insomma investire nella sostenibilità è una scelta per il futuro, non solo del pianeta ma anche dell’azienda.

{summary#bullet-4}

Cosa possiamo fare per aiutarti a investire in sostenibilità?

Possiamo calcolare insieme la carbon footprint dell’azienda e trovare dei metodi per ridurre e successivamente compensare le emissioni di CO₂. Possiamo suggerire pratiche semplici e quotidiane da svolgere in ufficio, a casa, nel tempo libero per ridurre l’impatto ambientale di ognuno. Possiamo invitarti a investire nella sostenibilità.

Contattaci per conoscere i dettagli dei nostri prodotti e segui le notizie e gli approfondimenti che pubblichiamo per diffondere il messaggio che persone, città, banche e aziende sostenibili sono a pochi passi da noi. Sei pronto a raggiungerli?

* Fonte: Global Sustainable Investment Alliance

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Come fanno le banche a selezionare quali attività economiche possono definirsi ecosostenibili?

Ad oggi, ogni società di rating ESG, banca e assicurazione, applica un proprio criterio e una propria metodologia per selezionare quali investimenti possono essere ritenuti ecosostenibili.

I cambiamenti climatici e il degrado ambientale hanno influenzato in maniera rilevante le attività economiche, e di conseguenza il sistema finanziario. Per questo la Commissione europea nel 2018 ha iniziato a sviluppare la Tassonomia Europea: una definizione univoca che aiuta le banche a individuare gli investimenti che presentano un minor rischio ambientale.

La Tassonomia suddivide le attività economiche in sei aree, a seconda del contributo sostanziale che portano all’ambiente:

1.       Mitigazione del cambiamento climatico

2.       Adattamento ai cambiamenti climatici

3.       Uso sostenibile e la protezione dell'acqua e delle risorse marine

4.       Transizione verso un'economia circolare

5.       Prevenzione e controllo dell'inquinamento

6.       Tutela e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

Le attività, per essere considerate ecosostenibili secondo la Tassonomia, devono rispettare tre principi generali: 

  • Screening Criteria (SC), criteri di vaglio tecnico per il raggiungimento di ciascun obiettivo ambientale.
  • Do No Significant Harm (DNSH), nel perseguire un obiettivo non si può danneggiare nessuno degli altri cinque.
  • Clausola di salvaguardia dei diritti umani, le attività devono sempre rispettare le clausole sui diritti umani.

Ad oggi sono pronti i criteri tecnici che riguardano solo i primi due dei sei obiettivi: mitigazione del cambiamento climatico e adattamento ai cambiamenti climatici.

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Perché un’azienda deve interessarsi alla Tassonomia?

Ad oggi ci sono diversi soggetti che sono tenuti a fornire informazioni sulle loro attività in riferimento alla Tassonomia: le aziende quotate con oltre 500 dipendenti, le banche e le aziende di assicurazioni, e tutti i soggetti che devono rispettare la Non Financial Reporting Directive (NFRD).
La NFRD è una direttiva europea che stabilisce le regole per la rendicontazione non finanziaria per le grandi imprese e le società di diritto pubblico dell'Unione Europea, che mira a promuovere la trasparenza e la responsabilità delle grandi imprese e delle società di diritto pubblico in materia di impatto sociale, ambientale e di altro tipo, oltre ai loro effetti sui diritti umani e sulla corruzione.

A partire dal 1° gennaio 2023, gli istituti di credito devono rendicontare l’allineamento a questi obiettivi. La prima fase porterà le banche a finanziare, oltre alle “classiche” attività, soprattutto le attività allineate alla Tassonomia, con tassi agevolati. Successivamente, nella seconda fase, solo le attività ritenute ecosostenibili saranno finanziate.

La Commissione europea ha già utilizzato la Tassonomia come riferimento per attribuire i fondi del PNRR e sta considerando di applicarla anche per il futuro programma d’investimento europeo, InvestEu, da 372 miliardi di euro.

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Quanto valgono gli investimenti sostenibili

Secondo uno studio di GSIA (Global Sustainable Investment Alliance)*, nel 2020 gli investimenti sostenibili a livello globale hanno superato i 35 miliardi di dollari. I principali player mondiali in questo ambito sono gli Stati Uniti e i paesi dell’Unione Europea, seguiti a ruota dal Regno Unito. 

Ma a chi serve investire nella sostenibilità? A tutti gli attori in gioco. Più l’azienda si rivela virtuosa per il perseguimento degli obiettivi ESG, maggiori saranno i finanziamenti che otterrà dalle banche; migliorerà la sua brand awareness; otterrà sempre più attenzione da parte di collaboratori, investitori e multinazionali. Insomma investire nella sostenibilità è una scelta per il futuro, non solo del pianeta ma anche dell’azienda.

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Cosa possiamo fare per aiutarti a investire in sostenibilità?

Possiamo calcolare insieme la carbon footprint dell’azienda e trovare dei metodi per ridurre e successivamente compensare le emissioni di CO₂. Possiamo suggerire pratiche semplici e quotidiane da svolgere in ufficio, a casa, nel tempo libero per ridurre l’impatto ambientale di ognuno. Possiamo invitarti a investire nella sostenibilità.

Contattaci per conoscere i dettagli dei nostri prodotti e segui le notizie e gli approfondimenti che pubblichiamo per diffondere il messaggio che persone, città, banche e aziende sostenibili sono a pochi passi da noi. Sei pronto a raggiungerli?

* Fonte: Global Sustainable Investment Alliance

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